Concerto Jazz “Omaggio a Tadd Dameron”

IMG 20181211 WA0010Il terzo appuntamento della rassegna musicale “La voce di ogni strumento” si è tenuto questa sera domenica 9 dicembre, presso il teatro degli Industri; in programma un concerto Jazz in omaggio a Tadd Dameron, eccelso pianista nato a Cleveland il 21 Febbraio 1917, arrangiatore e compositore, protagonista del be-bop, dell’hard bop e anche dello swing. Nel foyer del teatro, hanno accolto gli spettatori quattro grandi quadri raffiguranti i quattro strumenti protagonisti della serata: pianoforte, saxofono, contrabbasso e batteria. Grazie alle straordinarie capacità di Dado Moroni al pianoforte, di Ares Tavolazzi al contrabasso, di Roberto Gatto alla batteria e di Stefano Cocco Cantini al sassofono, le splendide musiche di Dameron, e non solo, hanno nuovamente preso vita e hanno intrattenuto ed emozionato l’intero teatro, ancora una volta sold out. Una breve ma essenziale introduzione da parte della direttrice della stagione musicale “La voce di ogni strumento”, M° Gloria Mazzi, ha preceduto l’intervento di Carlo Sestini che ha presentato gli artisti e ha sottolineato l’importanza della stagione musicale, arrivata alla nona edizione. Erano presenti gli alunni della classe 3A del liceo musicale Bianciardi, IMG 20181210 WA0045nello svolgimento dello stage per il progetto di alternanza scuola-lavoro. I musicisti sono saliti sul palco e hanno incantato il pubblico in una atmosfera intima data dalle luci soffuse. Tra un brano e l’altro, Stefano Cocco Cantini ha raccontato aneddoti e storie introducendo nuovi compositori e i brani in programma. Alle esecuzioni di carattere prettamente virtuosistico e caratterizzate da ritmi incalzanti, si sono alternate esecuzioni più sentimentali e raccolte. Oltre alla difficoltà tecnica ed espressiva dei brani, si è evidenziata un’incredibile complicità del quartetto nel suonare insieme, talvolta con parti estremamente ardue. E’ importante sottolineare come ogni strumento, a suo modo ed a suo tempo, sia stato protagonista della serata con momenti di improvvisazione estemporanea. In particolare i rapidi cambi di bacchette di Roberto Gatto sono stati essenziali per una buona interpretazione di tutti i brani.IMG 20181210 WA0009 Il quartetto è stato in grado di regalarci formidabili climax ascendenti che si risolvevano in potenti e sonori finali. Nel concerto di questa sera abbiamo assistito alla massimizzazione della libera interpretazione in funzione dell’espressione, con ricerca di sonorità nascoste degli strumenti, altrimenti non udibili in ambito classico. Gli stessi artisti hanno confermato con le interviste rilasciate agli studenti del liceo musicale, come il jazz e il blues rappresentino per loro uno stile totalmente libero che va oltre alle normali regole classiche.

Critici: Patrick Cazziolato, Giada Ferraris, Lorenzo Elia Squarise, Niccolò Toticchi
Foto e interviste: Matilde Bronzi, Valentina Fico, Elisa Giovani, Francesca Mameli
Torna su